clima incerto e cipolle.
bulbi che sembrano persone e persone che sembrano bulbi.
"vestiti a cipolla!". questo è quello che mi ha sempre raccomandato mia madre nei periodi di clima incerto. non ho mai ben capito come accorpare gli strati di vestiario e, sinceramente, assomigliare ad un bulbo non è mai stata la mia più grande aspettativa estetica, ma per non morire di freddo o caldo si fa questo ed altro. detto ciò l'altro giorno l'ho fatto: canottiera, lupetto di cotone, maglia aperta, giubbino e, perchè no, un poncho in borsa, non si sa mai si passasse dai 30 gradi ai 2 nel giro di poche ore. esco orgogliosa dell'accozzaglia di indumenti riuscita ad abbinare in modo approssimativo e mi dico: "oggi non ce n'è per nessuno, caldo o freddo non patirò le pene dell'inferno". appena messo piede fuori mi accorgo di aver esagerato, quindi con eleganza tolgo il primo strato: il giubbotto. mmm, al sole si suda, via anche la maglia aperta. mmm, all'ombra fa freschino, me la rimetto. tempo mezz'ora mi accorgo che si è alzato un venticello assassino, "rimettiamoci il giubbotto, questo è proprio il clima giusto per prendersi un malanno". cominciano a farmi male le braccia a furia di levare e mettere stracci addosso, ma del resto ne vale la pena in nome della salute. il vento si placa e mi accorgo che comincio a sudare, allora via giubbotto, maglia aperta e lupetto. no, solo con la canottiera non va bene, non voglio che mi si asciughi il sudore addosso e, con "estrema" grazia, mi rinfilo il lupetto. si, però ci sono dei nuvoloni all'orizzonte che non promettono niente di buono, bisogna che mi rimetta addosso la maglia e il giubbino. in pochi minuti si scatena una tempesta, "grazie al cielo ho il poncho in borsa", mi dico. mi concio come una specie di mini omino della michelin e continuo baldanzosa per la strada, guardando con occhi commiserevoli quelle povere anime vaganti attorno a me che rabbrividiscono dal freddo causa eccessiva fede nella figheria da bronchite, ma che si va in giro senza calze in questa stagione maledette sgallettate! con uno strano ghigno sul volto metto anche la sciarpina, se il collo sta al caldo non hai problemi. dopo 4 ore di metti e sfila, leva e infila, ritorno a casa e, appena messo piede dentro, inizio a tossire come un tubercolotico, il corpo è scosso da orribili brividi di freddo, mi lacrimano gli occhi e mi cola anche il naso. responso: 38 e mezzo di febbre. la cipolla sta meglio nel brodo caldo che mi sono fatta la sera.
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