franchina a vanvera

  1. lo spirito di sopravvivenza e le serie tv crime.
    cosa fare se incontri un serial killer o cosa fare se il serial killer sei tu.

    pur essendo una cacasotto di dimensioni spaziali, passo la maggior parte del tempo libero guardando serie tv di genere "crime" (in inglese fa figo). tutto ciò che riguarda serial killer, "esecrabilità" varie, autopsie, smembramenti e quant'altro, io lo guardo. cosa mi hanno insegnato? in primis che, se vai in america, devi tenerti alla larga da un sacco di posti: boschi, paludi, villaggi sperduti che lo sa solo dio perchè esistono, drogherie costruite nel nulla, stazioni di servizio isolate, alcuni stati, in particolar modo il wisconsin o il massachussets, e la lista può diventare infinita perchè, gesù, se sei americano e porti gli occhiali alla antonello venditti sei un serial killer, per me sei automaticamente un sociopatico che non aspetta altro che legarmi con lo scotch da idraulico per potermi poi torturare in una catapecchia di legno marcio e uccidere tra atroci sofferenze dal tipico accento yankee! se solo penso che quando ero piccola volevo diventare un agente dell'fbi (sogno svanito quando ho scoperto che noi in italia non ce l'abbiamo), mi vengono i brividi. ve la ricordate quella povera jodie foster alle prese con falene infilate in gola, spruzzi d'amore carcerario e psicopatici mangia lingue? "ma se ti devono creare tutte queste turbe perchè li guardi?", potrebbe dire qualcuno di più illuminato. non lo so, forse si, no, non lo so ma posso dire solo che mi hanno insegnato tanto: come non lasciare tracce di un omicidio, che ho il diritto di avere un avvocato e che tutto ciò che dirò sarà usato contro di me in tribunale, che se entro in un posto lugubre devo controllare se è "libero" (cit. poliziotto newyorkese), e una miriade di altre cose che possono servirmi in caso dovessi trovarmi a baton rouge in louisiana, l'avete visto true detective? no? allora sappiate solo che la louisiana è un altro posto dove non metterò mai piede! ora scusate, devo andare, sta iniziando bosch e devo capire come si fa a sotterrare un cadavere in un bosco senza farsi arrestare.

    Edited by franchina - 3/9/2017, 09:06
    Last Post by franchina il 6 Mar. 2017
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  2. primi turbamenti amorosi.
    l'amore ai tempi dei brufoli.

    si avvicina san valentino, c'è chi lo festeggia con entusiasmo, chi lo sbeffeggia con falsa autosufficienza, chi lo ignora e via dicendo. io per l'occasione ho deciso di raccontare la storia amara della mia prima vera cotta. avevo 11 anni, prima media, mi sentivo ormai una signorina e iniziavo a provare quello che si dice "turbamento amoroso". lui, che chiameremo con un nome di fantasia ken (adoravo ancora le barbie, si ), lo vidi il primo giorno di scuola, era più grande, era ai miei occhi bellissimo, quando sorrideva, non a me ovviamente, diventavo rossa come un gamberone fritto, lo sognavo ad occhi aperti inventandomi drammaticissime storie romantiche che finivano sempre col lieto fine, insomma ero innamorata! passavano i mesi e io mi scervellavo sul come farmi notare, su come avvicinarmi a colui che oramai ossessionava le mie giornate. penso di avere ancora i quaderni di scuola sui quali scrivevo come un automa rimbambito sempre: ken+franchina= love forever. patetica! sta di fatto che un giorno, "coraggiosamente", mi decisi a farmi avanti. o la va o la spacca, mi dissi! avevo programmato tutto: a ricreazione, quando tutti ci ritrovavamo sparsi per la scuola, lo avrei preso in disparte e gli avrei dichiarato il mio immenso e tormentato amore. driiiinnn! oddio la campanella! tremavo come un lercio budino inglese e tutta aggobbata e timidamente impacciata mi avviai alla ricerca del mio adorato ken in un corridoio pieno di citrulli spastici che rosicchiavano panini. eccolo! "ciao ken, posso parlarti?"....secondi di silenzio terribilmente assordante e poi lo dissi tutto d'un botto: "vuoi metterti con me?", e lui cosa fa? prima mi guarda come a dire "ma questa chi cazzo è?", poi la risata più malefica e dolorosa della mia insulsa vita da undicenne stralunata. dopo quasi ben tre minuti di risate con le lacrime, mi disse "sei brutta", andandosene via ridendo e chiamando i suoi amici per raccontargli la triste storia dell'undicenne cozza che gli aveva strappato la miglior risata degli ultimi mesi. tornai a casa e sfogai il mio malessere d'amore sul mio diario segreto, che conservo ancora per ricordarmi che dopotutto l'amore, anche se non ricambiato, si può festeggiare, si deve ricordare, se ne può ridere e ci si può sdrammatizzare sopra. certo è che lo rividi qualche tempo fa ken e devo ammettere che una bella risata in faccia potrei fargliela io ora, perchè se esiste un percorso al contrario lui lo ha intrapreso con determinazione: da principe azzurro si è trasformato in rospo. comunque sia ricordatevi sempre di fare l'amore e non la guerra e se c 'è da festeggiare qualcosa fatelo, lasciando da parte per un attimo il "radicalchicchesimo", che va bene per le altre cose ma per l'amore no!
    Last Post by franchina il 12 Feb. 2015
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  3. una passeggiata nel segno dell'eleganza.
    come affascinare l'altro sesso con gesti di quotidiana semplicità.

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    le amiche, i parenti, i conoscenti e, a volte, anche gli sconosciuti! tutti cercano, più o meno amabilmente, di dare buoni consigli sul come porsi nei rapporti interpersonali e "sociali" con l'altro sesso. a noi donne, rispetto agli uomini, vengono dati più o meno sempre gli stessi consigli: stai dritta! cammina bene! "tiratela" (cosa ancora non è dato sapere) e tanti altri "stimoli vocali" sul come attirare la famosa attenzione maschile. la disattenzione non ci piace proprio, anche se a volte è meglio. pare che anche andare in giro con il cane possa servire al fatale "aggancio", e questo lo so perchè mi è stato detto dai vari consiglieri sentimentali. purtroppo la maggior parte di loro non ha un cane e quindi non può sapere che esistono alcune cose, del rapporto padrone-cane, che poco hanno a che fare con la sfera rimorchio. oggi per esempio sono andata a fare una passeggiata col mio adorato teo: mi lavo, mi vesto, cerco di rendermi presentabile e si esce per la passeggiatina. ah! il sole, gli altri cagnolini, le varie tappe pipì e poi arriva il momento della cacca. faccio una premessa: il mio cane caca con la zampa alzata, non si capisce per quale motivo lui pensi costantemente di essere una specie di heather parisi canino. detto ciò, teuccio inizia a defecare nella solita posizione elegante e succede quello che deve succedere: ovviamente passa di lì una specie di adone. cosa vede? una femmina che cercando di abbassare ripetutamente la gamba del proprio cane dice "abbassa la gamba porca troia, che se no ti scacazzi tutto e non voglio doverti ripulire dalla merda! maledetto*! capito? capito?"...secondo voi può affascinare una psicolabile che parla con un cane e puzza di merda? sono consigli, sono convinzioni, sono leggende, è mitologia a volte, eppure la presunta giusta metodologia di rimorchio al femminile non accenna ancora ad evolversi. non me la tiro, mi ritiro.
    *nessun animale è stato maltrattato durante la produzione di questo tragicomico film.
    Last Post by franchina il 24 Jan. 2015
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  4. clima incerto e cipolle.
    bulbi che sembrano persone e persone che sembrano bulbi.

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    "vestiti a cipolla!". questo è quello che mi ha sempre raccomandato mia madre nei periodi di clima incerto. non ho mai ben capito come accorpare gli strati di vestiario e, sinceramente, assomigliare ad un bulbo non è mai stata la mia più grande aspettativa estetica, ma per non morire di freddo o caldo si fa questo ed altro. detto ciò l'altro giorno l'ho fatto: canottiera, lupetto di cotone, maglia aperta, giubbino e, perchè no, un poncho in borsa, non si sa mai si passasse dai 30 gradi ai 2 nel giro di poche ore. esco orgogliosa dell'accozzaglia di indumenti riuscita ad abbinare in modo approssimativo e mi dico: "oggi non ce n'è per nessuno, caldo o freddo non patirò le pene dell'inferno". appena messo piede fuori mi accorgo di aver esagerato, quindi con eleganza tolgo il primo strato: il giubbotto. mmm, al sole si suda, via anche la maglia aperta. mmm, all'ombra fa freschino, me la rimetto. tempo mezz'ora mi accorgo che si è alzato un venticello assassino, "rimettiamoci il giubbotto, questo è proprio il clima giusto per prendersi un malanno". cominciano a farmi male le braccia a furia di levare e mettere stracci addosso, ma del resto ne vale la pena in nome della salute. il vento si placa e mi accorgo che comincio a sudare, allora via giubbotto, maglia aperta e lupetto. no, solo con la canottiera non va bene, non voglio che mi si asciughi il sudore addosso e, con "estrema" grazia, mi rinfilo il lupetto. si, però ci sono dei nuvoloni all'orizzonte che non promettono niente di buono, bisogna che mi rimetta addosso la maglia e il giubbino. in pochi minuti si scatena una tempesta, "grazie al cielo ho il poncho in borsa", mi dico. mi concio come una specie di mini omino della michelin e continuo baldanzosa per la strada, guardando con occhi commiserevoli quelle povere anime vaganti attorno a me che rabbrividiscono dal freddo causa eccessiva fede nella figheria da bronchite, ma che si va in giro senza calze in questa stagione maledette sgallettate! con uno strano ghigno sul volto metto anche la sciarpina, se il collo sta al caldo non hai problemi. dopo 4 ore di metti e sfila, leva e infila, ritorno a casa e, appena messo piede dentro, inizio a tossire come un tubercolotico, il corpo è scosso da orribili brividi di freddo, mi lacrimano gli occhi e mi cola anche il naso. responso: 38 e mezzo di febbre. la cipolla sta meglio nel brodo caldo che mi sono fatta la sera.
    Last Post by franchina il 3 Nov. 2014
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  5. il ritorno degli anni novanta.
    implicazioni modaiole di un passato che doveva rimanere tale.

    oggi mi voglio improvvisare fashion blogger per cercare di analizzare un fenomeno che sta imperversando in questo periodo: il ritorno della moda anni novanta. nell'ultimo periodo, dando un'occhiata in giro, ho notato che i piedi delle ragazze sono adornati da queste "splendide" scarpe con lo zeppone, aperte stile sandalo da frate con l'aggiunta di amabili calzini bianchi. non voglio certo giudicare il gusto altrui, anzi si, ma il calzino bianco? lo zeppone alla frankenstein? per di più, a giudicare dal "passo felpato", questi ferri da stiro gommati devono pesare mediamente tra i 3 e i 4 chili, ma del resto seguire la moda ha sempre richiesto un certo grado di sacrificio, costanza e dedizione. passiamo avanti, parliamo di questi pantaloni strettissimi, che quasi puoi sentire le ovaie chiedere aiuto, a vita altissima e di quel colore tipico di un lavaggio andato male in lavatrice. anche qui si potrebbero aprire svariate parentesi sul malessere fisico che spesso una donna si incute in modo totalmente insensato: sono brutti, non risaltano la figura, sono scomodi e vengono abbinati a delle magliette con su scritto improbabili frasi da femme fatale. ancora una volta: perchè? lo dico perchè, per scrupolo, ho anche provato un paio di questi cosi in un negozio e, dio mio, sono stati i 30 secondi più infernali dell'ultimo mese, non riesci a piegarti, a sederti per bene e soprattutto sembra ti stiano tenendo sollevata da terra con un filo dalla vagina! andiamo avanti: il trucco. se c'è una cosa, della moda anni novanta, che più faceva ribrezzo era quel rossetto/matita color marrone cacca. ho visto anche quello in giro, tante brenda walsh che vagano libere e poco leggiadre per la città, ma qui non siamo a beverly hills bellezze, qua nessuno vi porta al ballo di fine anno se poi vi deve baciare e ritrovarsi le labbra impiastricciate di marrone, ballare e subire pestoni dolorosi dovuti alla poco femminile scarpa che avete scelto, abbracciarvi e scoprire di stare ballando con un salamino insaccato in un budello di jeans! io gli anni novanta li ho salutati tempo fa e va bene così.
    www.google.it/search?q=brenda+wals...522%3B445%3B413
    Last Post by franchina il 8 Oct. 2014
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  6. la fobia per le api.

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    le fobie, penso tutti ne abbiano almeno una, alcuni due, altri tante, ma comunque la paura irrazionale di un qualcosa fa parte del bagaglio di vita delle persone. io ne ho diverse ma la più invalidante è quella per le api e simili. un giorno ero deliziosamente stravaccata sul divano quando ad un tratto sento quel fastidiosissimo "zzzzz", tipico rumorino inquietante prodotto da quell'essere da me tanto odiato. alzo la testa come fanno le gazzelle in africa quando percepiscono un imminente pericolo, niente, "dove sarà?" mi chiedo, faccio finta di nulla ma di nuovo "zzzz"...mmm, un leggero tremore mi assale quindi mi alzo pronta alla fuga. ad un certo punto la vedo, sulla mia testa, tutta baldanzosa e fiera del suo pungiglione e della sua bruttezza. dio! cosa fare? non ci penso un attimo e inizio a correre per la stanza come un'indemoniata in pieno processo esorcistico, senza una vera e propria meta nè logica e, soprattutto, urlando dei disperati "aiuto" da nessuno raccolti. sta di fatto che, durante questa miserabile sessione di corsa da salotto, il mio amatissimo piede incrocia un ostacolo, mi accascio a terra dolorante, guardo in giù e noto che l'alluce è diventato tutto nero e gonfio, me l'ero rotto. nel pieno di uno stravagante delirio contornato da bestemmie arriva mia madre che, avendo capito con un'occhiata quello che era successo, inizia ad inveire, ma non contro l'ape, bensì contro la vittima: me! "non era meglio una puntura di vespa che un dito rotto?", certo madre la tua logica è schiacciante ma io ora penso solo al dolore lancinante e al fatto che quel mostriciattolo volante è ancora lì da qualche parte! un urlo e uno sguardo timoroso in giro, un "aiiii" e un altro sguardo, un ultimo "aiuto" e striscio via verso camera mia borbottando solo un pietoso "portami al pronto soccorso genitrice". cosa ho imparato? forse che bisogna aver maggiore auto-controllo? che non si deve correre come una pazza isterica per casa? che le api sono innocue? no, solo una cosa mi è parsa chiara e razionale: le zanzariere devono rimanere sempre chiuse!
    Last Post by franchina il 4 Oct. 2014
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  7. gli errori

    Tags
    barriere
    condottiero
    errori
    By franchina il 15 Sep. 2014
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    sta forse nell'ironia
    il valore di un condottiero
    che fiero ignora il permaloso
    brandendo battute

    sta forse nel piacere
    la pecca del lussurioso
    che aitante sfida il pudore
    a suon di passione

    sta forse nella vita
    edificare barriere
    solide
    invisibili
    che il cammino intralciano
    con l'errore

    strada in salita
    per chi capisce il meglio

    strada in discesa
    per chi decide il giusto.
    Last Post by franchina il 15 Sep. 2014
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  8. fascinosamente non fascinosa.
    studio a due neuroni sul fascino

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    come si fa a diventare affascinanti? ci si nasce o ci si diventa? potrei pormi delle domande interiori più accattivanti o più costruttive, invece no, questo è quello che la mia mente mi sta domandando e non posso far altro che cercare una risposta, poi forse partorirò pensieri profondi. il fascino dicono sia una cosa innata, quel portamento naturale che va oltre una bella presenza e bei vestiti. certo, questo lo so, ma se proprio proprio una ci volesse diventare? io ci ho provato, il risultato non è stato quello sperato, ma cazzo se ci ho provato! in primis ho iniziato a fare prove di postura, mi sono detta "basta con questa camminata da spastica aggobbata". allora mi sono imposta di camminare dritta, leggiadra e magari non a zig zag, ma niente, il risultato è stato quello di somigliare ad un manico di scopa con le scarpe che inciampa nei suoi stessi miseri piedi. passiamo avanti. essendo una fumatrice ho pensato di cambiare la metodologia di tiraggio della sigaretta: tiri lenti e sensuali, mento in alto e "pufff", una sbuffata di fumo più elegante rispetto alla solita macchinosa abbuffata di nicotina degna di uno scaricatore di porto. il risultato? fumo negli occhi, tosse da tubercolotica e un'indegna sequela di bestemmie. niente, manco questo va. passo al trucco, basta con questo lucida labbra da teenager, ci vuole il rossetto alla mia età! così una sera mi sono messa d'impegno, mi sono truccata gli occhi in modo più deciso (rimanendo quasi orba a causa di una matita usata alla cazzo di cane), blush sulle gote e infine un bel rosso acceso sulle labbra, "wow" mi sono detta, può andare. esco ringalluzzita e per tutta la serata mi sento benissimo, percepisco gli sguardi incuriositi, mi atteggio a vamp fino a quando non mi scappa la pipì e vado in bagno, là dove di solito si trova anche uno specchio, lo stesso che, mentre lavo le mani, riflette la mia "bellissima" immagine: occhi a panda per l'aver esagerato con matita e mascara, guance alla tirolese e, dulcis in fundo, denti completamente rosso sangue! detto ciò, ci rinuncio, questo è stato solo un misero grande studio scemo-sociologico che mi ha fatto arrivare alla conclusione che ci si nasce, ci si nasce proprio affascinanti. ah, un'altra cosa: ma quando cazzo inventeranno un rossetto che non ti faccia assomigliare ad una specie di hannibal lecter post mangiata di fegato e fave?
    ciao fascino, è stato bello averti ma non averti.
    Last Post by franchina il 12 Sep. 2014
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  9. l'angoscia tecnologica.
    domande interiori e risposte mal date.

    Tags
    ansia
    cellulare
    tecnologia
    By franchina il 3 July 2014
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    due giorni fa mi è caduto il cellulare nella ciotola dell'acqua del cane. cose che capitano direte, eppure la cosa è stata tragica e il perchè è dovuto al fatto che ho capito il dramma del vivere in un'epoca in cui, vuoi o non vuoi, se non sei rintracciabile è tutto più difficile. pensavo di essere forte, underground e "sana", invece ho capito di essere prima di tutto un'imbecille (far cadere un cellulare nuovo nell'acqua non è edificante) e schiava di quel piccolo cosino metallizzato e squillante. ho cercato di analizzare la cosa sotto diversi punti di vista, ma l'unica sincera risposta mentale che posso darmi è: senza cellulare non si può stare (o non si vuole stare). dio se mi costa ammetterlo ma è così. paura della solitudine? si, eppure so dove abitano amici e parenti, ho il computer e volendo ho visto in giro ancora delle graziose cabine telefoniche funzionanti, ma vuoi mettere il piacere pigro di sentirsi in compagnia senza muovere un passo? ed è quando ho pensato questa frase che mi sono accorta che qualcosa non va, no non va proprio. ma come si faceva prima? non ricordo, ci si abitua a tutto ma non si dovrebbe dimenticare come si stava o come si facevano le cose quando non si aveva tutto a portata di dito, sta di fatto che da due giorni alterno stati d'ansia a momenti di angoscia da non-rintracciabilità, ma ancor di più mi agita il fatto di stare in queste condizioni per un ammasso di circuiti e vetro al plasma! è così ed è inutile fare i ganzi dicendo il contrario: siamo una massa di tecnologici imbecilli senza speranza!
    Last Post by franchina il 3 July 2014
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  10. i fantozziani.
    i'm not a nerd, i'm a fantozziana!

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    non ne capisco molto, ma pare esistano diverse concezioni della vita travestite da look, linguaggio e movenze. ci sono emo, nerd, hipster (ma non chiedetemi cosa sono) e molti altri "travestimenti" filosofico/bimbominchia che sfuggono alla comprensione di chi è rimasto un pò indietro come me. eppure mi sono resa conto che, per trovare una collocazione in questo mondo, devo darmi un contegno anche io, un'etichettatura, il famoso codice a barre che spaventa i più accaniti sostenitori delle teorie del complottismo insomma. che fare? cosa sono? perchè sono? allora ho deciso di essere una fantozziana! cristo, lo sono veramente. cos'è una fantozziana? è un esemplare di essere vivente che vive, si muove, parla e fa figure di merda esattamente come sua santità il ragionier ugo fantozzi. una persona insomma che raccatta qua e là ogni tipo di figuraccia e che, anche quando le cose vanno bene, ha sempre la sensazione di udire le parole "il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo!". nulla da dire. ma in questa variegata categoria possiamo trovare tanti ragionier filini (dell'ufficio sinistri), omini gentili e incapaci di "vedere" le brutture del mondo. esistono anche molte signorine silvani, donnine intente a impregnare la propria vita di trucco, vestitini e scarpe col tacco a punta che però nulla possono fare contro lo scorrere del tempo. ma ci sono tantissimi altri personaggi. il perchè stamattina io abbia deciso di voler essere parte di una mini-massa fatta di persone simili è dovuto al fatto che stavo per essere investita da un bus e, l'unica cosa che mi è venuta in mente dopo la naturale strizza, è un dialogo di uno dei film su fantozzi:
    Fantozzi: Allora, prenderò l'autobus al volo!
    Pina: No, Ugo! L'autobus al volo no!
    Mariangela: No, papà!
    Fantozzi: Sì, saltando dal terrazzino, guadagnerò almeno due minuti!
    Pina: No, Ugo! Non l'hai mai fatto... non hai il fisico adatto...
    Fantozzi: Non l'ho mai fatto... ma l'ho sempre sognato!



    Edited by franchina - 29/6/2014, 11:39
    Last Post by franchina il 29 June 2014
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